
DON'T BREAK MY HEART...A PREDAIA!
Una mostra fotografica che esplora il rapporto tra identità di genere e memoria privata attraverso un racconto visivo che fonde diversi linguaggi espressivi.
La mostra fotografica "Don't break my heart" - ideata e curata dal Comune di Predaia con il patrocinio della Fondazione Cassa Rurale Val di Non - Rotaliana e Giovo per il progetto 2025 “Achillea. Coltivare parità” - esplora il rapporto tra identità di genere e memoria privata attraverso un racconto visivo che fonde diversi linguaggi espressivi. La narrazione si articola in un mosaico di immagini dove ritratto, simbolo, metafora, still life, collage e grafica si intrecciano, sospendendo la linearità del reportage classico a favore di un'esperienza evocativa e immersiva. Il progetto segue il viaggio interiore di Federica, una donna che, dopo la perdita della madre, si ritrova a ricostruire la propria esistenza in un tempo sospeso tra dolore e ricerca di nuovi significati. La sua storia si trasforma in una sinfonia visiva in cui il lutto, la solitudine e la speranza si sovrappongono, generando un dialogo tra passato e presente, tra il privato e l’universale. Nel cuore di questo percorso emerge un’inaspettata fonte di luce: la musica di Den Harrow (Stefano Zandri). Le sue canzoni si fanno spazio tra le crepe della sofferenza, diventando un rifugio e un atto di resistenza contro il vuoto. Il desiderio di incontrare il musicista diventa il simbolo di una rinascita possibile, una tensione verso l'altro che si traduce in immagini cariche di attesa e trasformazione.
📸 ROMINA ZANON è una fotografa trentina, artista visiva, ricercatrice e docente di Storia e Tecnica della Fotografia all'Università degli Studi di Udine.
🕦 ORARI DELLA MOSTRA: dal 18 luglio aperto tutti i giorni dalle ore 10.00-12.00 e dalle 18.00-22.00. Ingresso libero e gratuito.
Attraverso un linguaggio visivo fluido e sperimentale, "Don't break my heart" invita lo spettatore a riflettere sulla potenza della memoria e sull’identità come costruzione continua, intessuta di perdite, scoperte e nuove forme di appartenenza. La mostra intende superare i confini della narrazione fotografica tradizionale, proponendo un’esperienza che coinvolge l’osservatore in un viaggio emotivo e simbolico. L’obiettivo principale è creare un ponte tra il vissuto individuale e l’esperienza collettiva, stimolando una riflessione sulla resilienza, sull’importanza dell’arte come mezzo di elaborazione del dolore e sulla capacità dell’immaginazione di trasformare la realtà. "Don't break my heart" si propone inoltre di esplorare l’universo femminile e le sfide che le donne affrontano nella loro sfera privata, raccontando il lutto, la solitudine e la rinascita. La mostra si propone come uno spazio di riconoscimento e condivisione, in cui il percorso di una singola donna si fa specchio di esperienze comuni, aprendo un dialogo sulla resilienza femminile e sulle molteplici forme di rinascita personale.
MOSTRA ORGANIZZATA DA: Comune di Predaia con la collaborazione della Fondazione Cassa Rurale Val di Non- Rotaliana e Giovo per il progetto "ACHILLEA.COLTIVARE PARITA'".
📌 VISITE GUIDATE ALLA MOSTRA IN PRESENZA DELL’AUTRICE
Data: giovedì 7, 14, 21 agosto 2025 ore 18.00
Target: giovani (14+), adulti in generale
Ingresso libero e gratuito.
🗓️ Talk “Sguardi al femminile: documentariste e fotoreporter del secondo dopoguerra italiano”.
Con: Romina Zanon
Data: venerdì 26 settembre 2025 ore 20.45
Luogo: Casa da Marta
Ingresso: libero
Target: giovani (14+) e adulti
Ingresso libero e gratuito
Non è necessaria la prenotazione.
Durante l’incontro, incentrato sulla polifonia di sguardi al femminile della fotografia di indagine sociale del secondo dopoguerra italiano (1945-1960), si prenderanno in esame documentariste e fotoreporter che, grazie a prerogative di indiscutibile unicità caratteriale, hanno saputo accreditarsi tra i produttori di cultura in un mondo dominato da canoni maschili e farsi testimoni e interpreti dirette delle trasformazioni dell’identità collettiva italiana di metà secolo. Si tratta di professioniste freelance ignorate o dimenticate, se non addirittura mai censite dalla letteratura scientifica di settore, e fotografe più conosciute che necessitano di studi maggiormente approfonditi in termini di analisi e revisione complessiva della loro opera. Rileggere la storia della fotografia del secondo dopoguerra interpellando le fonti con uno sguardo diverso che presupponga un’ottica di genere significa riscoprire vicende autoriali che, «lungi dal considerare l'immagine come un documento neutrale, hanno usato il dispositivo fotografico come strumento di lotta per cause che andavano dall'antifascismo al femminismo, diventando le portabandiera della fotografia socialmente impegnata» (C. Bouveresse, 2020). Attraverso un peculiare approccio autoriale in bilico tra etica ed estetica, realismo documentario e linguaggio autoriale, le autrici in esame cristallizzano in immagine i profondi mutamenti di un Paese che si lascia alle spalle un passato arcaico e rurale e un tragico conflitto mondiale per rinnovarsi in un'identità modernizzata dal progresso tecnico-industriale determinato dal boom economico del miracolo italiano con particolare attenzione al ruolo della donna tra asservimento patriarcale e spinta verso l’emancipazione. Il seminario nasce dalla tesi di ricerca dottorale di Romina Zanon.
🗓️ Visione del documentario “Essere Donne” di Cecilia Mangini (Italia, 1965; bianco e nero, 29 min.).
Introduzione a cura di: Romina Zanon
Data: venerdì 10 ottobre 2025 ore 20.45
Luogo: Cinema di Coredo o Casa da Marta
Target: giovani (16+), adulti in generale
Ingresso: libero
Non è necessaria la prenotazione.
Il tema della donna è centrale nel documentario “Essere Donne” (1965) una delle prime indagini filmiche sull’emancipazione femminile in Italia. Come riferisce Bruna Bellonzi su «Noi Donne», il documentario presenta «il mondo della donna, le sue brucianti contraddizioni, il suo impossibile equilibrio fra un modo di essere vecchio di secoli e aspirazioni nuove». Un montaggio di forte impatto emotivo alterna immagini d’archivio a riprese dal vero «in un percorso di lotte e di liberazione». Partendo dai modelli femminili proposti dall'industria culturale - le dive del cinema e le modelle dei settimanali di moda - il film ricerca le sue protagoniste tra le donne vere, di tutte le età e di tutte le regioni: operaie che lavorano nelle fabbriche, contadine, lavoratrici a domicilio, braccianti, emigranti, casalinghe, donne anziane e ragazze giovanissime che accudiscono ai lavori di casa e alla sorveglianza dei bambini mentre le madri sono al lavoro; lavoratrici che partecipano alle lotte sindacali per la difesa del posto di lavoro, contro i licenziamenti, contro lo sfruttamento nelle fabbriche e nelle campagne, contro il ricorso al lavoro a domicilio per violare le leggi; lavoratrici che partecipano alle lotte per la pace, per la difesa della libertà e della democrazia, insieme a tutti i cittadini democratici e progressisti.
🗓️ Una fotografa "analogica" racconta (1970-2025). Dialogo con Paola Agosti.
Data: venerdì 24 ottobre 2025 ore 20.45
Luogo: Casa da Marta
Ingresso: libero
Target: giovani (14+) e adulti
Ingresso: libero
Non è necessaria la prenotazione.
Paola Agosti, nata a Torino nel 1947, fotografa indipendente dal 1969, nella sua carriera si è occupata con grande attenzione delle vicende del mondo femminile, dedicando a questo tema vari libri, tra cui: Riprendiamoci la vita (Savelli Editore, 1976) sugli anni «caldi» del femminismo, e La donna e la macchina (Oberon, 1983) sul lavoro femminile nelle fabbriche dell'Italia settentrionale. Ha documentato la fine della civiltà contadina del Piemonte piú povero in Immagine del "mondo dei vinti" (Mazzotta, 1979) e Il destino era già lí (Araba Fenice, 2015), le vicende dell'emigrazione piemontese in Argentina in Dal Piemonte al Rio de la Plata (Regione Piemonte, 1988) e El Paraíso: entrada provisoria (Monografie Fiaf, 2011), la condizione dell'esistenza canina in Caro cane (La Tartaruga, 1997). Il racconto della sua vita in Itinerari. Il lungo viaggio di una fotografa (Postcart, 2023). Ha pubblicato con Giovanna Borgese i ritratti dei grandi protagonisti della cultura europea del Novecento in Mi pare un secolo (Einaudi, 1992). Nel 2023 Rai 5 le ha dedicato un documentario, per la regia di Claudia Pampinella, dal titolo Paola Agosti, il mondo in uno scatto. Per Einaudi ha pubblicato, con Benedetta Tobagi, Covando un mondo nuovo. Viaggio tra le donne degli anni Settanta (2024).
🚸 Laboratori per le scuole
A cura di: Claudia Marini e Romina Zanon
Luogo: Scuola Secondaria di Primo Grado di Coredo e Taio
Target: alunni Scuola Secondaria, classe terza
Partecipazione: gratuita
Le fotografie d’archivio delle autrici approfondite durante gli eventi di divulgazione saranno al centro di due laboratori dedicati alle classi terze delle scuole medie di Taio e Coredo. Il laboratorio si concentrerà sulla rielaborazione delle immagini attraverso diverse tecniche di foto-collage. Gli studenti assembleranno, reinterpretando in modo creativo e personale, materiali visuali per dare vita a nuove fotografie e nuovi significati. Attraverso attività pratiche e coinvolgenti, il percorso offrirà un’occasione per avvicinare i partecipanti alla fotografia storica in modo ludico e concreto. Nella seconda fase, gli studenti realizzeranno un album fotografico collettivo, intrecciando memoria privata e collettiva sul tema dell’emancipazione femminile in Italia e in Trentino. Ogni partecipante contribuirà con una pagina personale, elaborando creativamente sia fondi fotografici privati sia quelli oggetto del laboratorio. La costruzione delle pagine avverrà attraverso l’uso di diverse tecniche di foto-collage e scrittura creativa, permettendo così di esplorare e valorizzare il legame tra memoria individuale e storia pubblica.