WHERE ARE WOMEN IN THE ALPS?

Al via i laboratori nelle scuole con oltre 230 studentesse e studenti per parlare di “equilibrio di genere”.

 

Si intitola “Where are women in the Alps?” il gioco che in questi giorni viene portato (in formato gigante) – e donato a ciascun partecipante - nelle scuole primarie e secondarie di primo grado della Val di Non. Un progetto parte della ricca rassegna ideata nell’ambito dello studio della parità di Genere iniziato a maggio e che si concluderà in novembre con altri due importanti eventi.

 

“La Fondazione Cassa Rurale Val di Non - Rotaliana e Giovo si apre al mondo della scuola con un laboratorio ludico unico e divertente, ma anche utile e inclusivo. Un modo per smuovere le coscienze a partire dai più piccoli per poi abbracciare docenti e genitori, nonni, zii e chiunque voglia partecipare e proseguire quanto iniziato a scuola. Anche attraverso il gioco si possono affrontare tematiche importanti, coinvolgenti, interattive – afferma il Presidente della Fondazione Cassa Rurale Val di Non – Rotaliana e Giovo Dino Magnani”.

 

Condotto da Stefania Santoni, il gioco dell’oca - pensato per creare nuove narrazioni sulle donne nelle Alpi - ha permesso e permetterà ai partecipanti (compresi i docenti) di scoprire una parte del passato e del presente poco noti. Giocando si impara che alcune donne speciali hanno fortemente contribuito alla storia delle regioni alpine europee e hanno avuto un ruolo fondamentale nel determinarne il futuro. Un’attività didattica pensata per proseguire oltre i confini scolastici dentro casa, in famiglia, grazie al regalo che la Fondazione Cassa Rurale Val di Non – Rotaliana e Giovo ha rivolto a ciascun/a studente/essa. Un’esperienza educativa che intreccia memoria, gioco e immaginazione per seminare e coltivare consapevolezza e possibilità di trasformazione attraverso personaggi femminili cui ispirarsi.

 

Un gioco, un dispositivo formativo – afferma Stefania Santoni -  che invita a scoprire le storie, spesso dimenticate, delle donne dell’arco alpino. Le classi si sono dimostrate straordinariamente recettive: bambine e bambini, ragazze e ragazzi ascoltano con attenzione, si lasciano incuriosire e pongono domande che aprono spazi di dialogo inaspettati. A seconda del gruppo nascono riflessioni diverse che arricchiscono non solo la loro esperienza ma anche la mia, trasformando ogni incontro in un momento unico di crescita, di fioritura collettiva. Questo riscontro così vivo e positivo è la prova che c’è un desiderio reale, anche tra i più piccoli e le più piccole, di confrontarsi con nuove narrazioni capaci di offrire modelli altri e di stimolare il pensiero critico per sradicare la cultura patriarcale che purtroppo continua ad abitare il nostro tempo”.

 

Il gioco è nato nell'ambito della Presidenza italiana EUSALP 2022 e dalla collaborazione tra Provincia autonoma di Trento e Associazione AnDROmeda. A realizzarlo sono state Nadia Groff (grafica e illustratrice) e Stefania Santoni(consulente culturale esperta in studi di genere).

 

Al progetto hanno aderito 15 classi, per un coinvolgimento di oltre 230 studenti della Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado ("Scuole Elementari e Medie").